SOCIALISTI DEMOCRATICI ITALIANI
UNIONE COMUNALE TRAPANI

Ho seguito con attenzione, assieme al consigliere Pellegrino, le reazioni dei consiglieri intervistati dall’emittente Telesud o pubblicate sulla stampa locale al documento del 21/9 sul P.R.G. e incompatibilità e ne ho ricavato le considerazioni seguenti:

1. il sottoscritto, pur riconoscendo la propria ignoranza nella conoscenza ed inter-pretazione delle leggi, ritiene impossibile che la legge sulla incompatibilità dei consiglieri sia talmente restrittiva che il semplice possesso di un appartamento in condominio sia causa di incompatibilità, poiché ciò equivale ad impedire qualsiasi intervento dei consigli comunali di tutta la Sicilia sui P.R.G. e demandare tutto ai commissari, la cui nomina dovrebbe costituire l’eccezione e non la regola;

2. di conseguenza lo S.D.I., in armonia con il consigliere Pellegrino, non si rassegna all’idea di non potere intervenire sulla rielaborazione del P.R.G. per correggere grossolani errori o impostazioni irrazionali che danneggiano la generalità dei cittadini per favorire forse interessi di pochi;

3. lo S.D.I. riconosce che la proposta di dichiarazione di compatibilità di tutti i consiglieri è stata una provocazione, non riuscendo a trovare una via d’uscita per evitare che venga perpetrata una grave ingiustizia alla città, poichè tra i consiglieri ci potranno essere situazioni di palese incompatibilità;

4. non riesce, però, a darsi una spiegazione come possa accadere che al Consiglio comunale di Paceco qualche settimana addietro è stata discussa ed approvata la rielaborazione parziale del P.R.G. con la presenza di tutti i consiglieri che si sono dichiarati compatibili e invece a Trapani, secondo il legale del comune, i consiglieri sono tutti incompatibili, poiché quasi tutti posseggono un appartamento o un appezzamento di terreno. Pertanto appare plausibile il sospetto manifestato nel documento dal consiglie-re Pellegrino, il cui obiettivo potrebbe essere facilmente raggiunto con la nomina di un commissario che di solito si limita a ratificare l’atto senza apportare alcuna modifica;

5. considerato, inoltre, che è compito politico dei consiglieri ricercare e avanzare proposte per dare soluzioni ai problemi, ci si aspettava che i consiglieri, anzichè limitarsi a fare notare che la proposta per molti è inaccettabile, per cui bisogna affrettarsi a chiudere la partita accettando la sconfitta, si fossero sforzati di indicare una qualche via d’uscita che salvaguardi la città da ingiuste impostazioni palermitane;

6. non si può, inoltre, non rimanere amareggiati per il fatto che l’amministrazione e i pochi politici eletti in questa città continuano a rimanere in silenzio, come se l’argomento non meriti una loro riflessione e un loro intervento, magari ad un livello più elevato, che possa servire a superare l’empasse in cui si è cacciato il consiglio e indicare qualche soluzione magari per l’immediato futuro.

Trapani, li 26/09/05
IL SEGRETARIO COMUNALE
Pietro Fazio

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